giovedì 7 maggio 2015

Fusione dei Comuni: quadro giuridico ed economico

Dopo che in questi giorni si è tornato a discutere di Fusione comunale, ho raccolto un pò di informazioni utili, per aiutare (sia me, sia voi) a comprendere meglio la questione, la quale è anche un possibile scenario futuro del nostro Comune.
Analizzeremo sia gli aspetti tecnico-giuridici, sia quelli economico-finanziari, facendo anche un'ipotesi di calcolo sui benefici economici che deriverebbero dall'accorpamento Ponte Dell'Olio-Vigolzone.
Buona lettura.

Inizio col parlare dell'ambito tecnico, ovvero di come funzionerebbe nella pratica il nuovo ente, per poi concludere con la parte più importante, ossia quella economico-finanziaria.
In questo prima metà, il nostro quadro giuridico sarà costituito dalla seguenti norme:
art. 16, comma 1 e 2 del D.lgs. 267/2000 e art. 1, commi 120, 122, 124, 125, 126, 127, 128 e 129 della L. 56/2014.

Le fusioni dei Comuni sono competenza delle Regioni, le quali, con apposita Legge Regionale e sentite le popolazioni interessate, modificano le circoscrizioni elettorali.
Prima di avviare il processo di fusione, dunque, le popolazioni dei Comuni oggetto di fusione sarebbero sottoposte a referendum.
Il nuovo Comune avrebbe facoltà di istituire dei Municipi nei territori dei Comuni estinti e di prevedere per essi degli organi eletti a suffragio universale diretto.
Per ognuno dei Municipi, potranno essere mantenuti tributi e tariffe differenti fino all'ultimo esercizio finanziario del primo mandato amministrativo del nuovo ente.
I Consiglieri comunali cesserebbero la propria carica, ma continuerebbero ad esercitare le rispettive funzioni fino alla elezione dei nuovi rappresentanti.
I soggetti nominati presso istituzioni ed enti continuerebbero ad esercitare le funzioni attribuitegli, fino alla nomina dei successori.
Sarebbe nominato un Commissario per la gestione dell'ente fino all'elezione dei nuovi organi.
Tale Commissario sarebbe coadiuvato da un comitato composto da quelli che erano i Sindaci dei Comuni oggetto di fusione.
Gli atti normativi, i piani, i regolamenti, gli strumenti urbanistici e i bilanci dei Comuni oggetto di fusione rimarrebbero in vigore fino all'approvazione dei nuovi, ad opera del Commissario, oppure dei nuovi amministratori eletti.
I revisori dei conti dei Comuni oggetto di fusione decadrebbero, ma, fino a nuova nomina, assumerebbe temporaneamente la carica l'organo di revisione facente capo al Comune con popolazione maggiore.
Salvo il caso in cui venga approvato uno nuovo Statuto unificato prima di effettuare la fusione, verrebbero applicati lo Statuto e il regolamento del Consiglio Comunale del Comune con popolazione maggiore.
Il nome del nuovo ente sarebbero deciso dal Comune stesso.
Lo Statuto del Comune originato dalla fusione dovrebbe prevedere, per le comunità oggetto di fusione, adeguate forme di decentramento dei servizi e di partecipazione.

Passiamo ora al campo economico-finanziario.
In questa seconda metà, il nostro quadro giuridico sarà costituito dalle seguenti norme:
art. 15, comma 3 del D.lgs. 267/2000; art. 16, commi 1 e 3 della L.R. 10/2008; art. 26, comma 1, lett. c) della L.R. 21/2012; art. 20, comma 1 del D.L. 95/2012; art. 1, comma 119 della L. 56/2014 e art. 1, comma 498, lett. b) della Legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015).

Lo Stato eroga per 10 anni un contributo pari al 20% dei trasferimenti erariali riferiti all'anno 2010.
La Regione Emilia-Romagna, con il Programma di Riordino territoriale, eroga per 15 anni un contributo ordinario e per 3 anni un contributo speciale.
Il Comune derivante da fusione è esentato per 5 anni dai vincoli del Patto di Stabilità interno.

Facciamo i conti di quanto ci frutterebbe un'eventuale fusione del Comune di Ponte Dell'Olio con il Comune di Vigolzone.

Prima parte (contributo statale + patto di stabilità interno):
Ponte Dell'Olio: 211.000 euro di contributo statale (x10 anni) + 244.000 euro del patto di stabilità (x5 anni)
Vigolzone: 146.000 euro di contributo statale (x10 anni) + 337.000 euro del patto di stabilità (x5 anni)
Seconda parte (contributi regionali, calcolati con i criteri del Programma di Riordino Territoriale 2014):
Comune "PonteVigo" (Fusione): 150.000 euro di contributo regionale straordinario (x3 anni) + 136.000 euro di contributo regionale ordinario (x15 anni)

Ne deduciamo che:
-Per ognuno dei primi 3 anni, riceveremmo (contributi + esenzione patto di stabilità) l'equivalente di 1.224.000 euro, per un totale di 3.672.000 nel triennio.

-Nei successivi 2 anni, riceveremmo per ognuno la somma di 1.074.000 euro, per un totale di 2.148.000 euro nel biennio.

-Passati questi 2 anni, torneremmo vincolati al patto di stabilità, e riceveremmo 493.000 euro per 5 anni, per un totale di 2.465.000 nel quinquennio.

-Trascorsi questi altri 5 anni, resterebbe da esaurire il contributo regionale, quindi riceveremmo 136.000 euro per gli ultimi 5 anni, per un totale di 680.000 euro nel quinquennio.

Il totale delle risorse ricevute nell'arco dei 15 anni sarebbe di 8.965.000 euro.

Spero di essere stato il più possibile corretto ed esauriente in quanto scritto.
Un saluto.

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